Pesca
Nella pesca con le esche artificiali, per attirare i predatori si usano i minnows. Significa pesciolini in inglese, ma in pratica si tratta di blocchetti di balsa o plastica, sagomati e colorati in modo da sembrare pesciotti indifesi. Hanno, in genere, una paletta di plastica trasparente sotto la finta bocca, che fa sì che quando la lenza viene recuperata, si immergano e si muovano in modo abbastanza naturale.
Un tipo particolare di minnow è chiamato WTD, acronimo che sta per Walking The Dog. Letteralmente vuol dire camminare il cane. É un po’ come scendi il bambino che lo gioco, gli americani parlano un po’ così, ma vuol dire portare il cane a passeggio.
Il nome descrive molto bene il comportamento di questo oggetto: quando lo tiri verso di te, lui va dove gli pare. Si muove a zig zag, si ferma quando decide lui. Pare attiri i pesci più pigri e apatici.
Cani
Immagino che il nome WTD sia stato inventato da qualcuno con un rapporto non molto felice col proprio cane. Nelle mie passeggiate con Elia capita sempre più spesso che, anche quando lo tengo al guinzaglio, la passeggiata non si trasformi in una lotta sulla direzione da prendere. Me ne accorgo perché il guinzaglio non è mai in tensione.
È frutto di un lavoro, mio e del cane.
Io ho imparato a rispettare il suo bisogno di fermarsi a curiosare in giro, allungo un po’ il passo quando capisco che qualcosa lo interessa più avanti, lo libero dal guinzaglio quando non è strettamente necessario. Lui ricambia seguendomi più docilmente quando manifesto un po’ di decisione nel prendere una certa direzione o tenere una certa velocità.
Governare
Credo che governare, una nazione, un continente o un paesino, assomigli un po’ al portare a spasso un cane.
Tutti quelli che salgono al potere, te ne accorgi già dalla campagna elettorale, arrivano convinti di sapere cosa fare, di avere la ricetta giusta. La competizione elettorale è una lotta tra una ricetta e l’altra (quando non tra la simpatia di un proponente o l’altro).
Però una ricetta pensata a tavolino, buona o cattiva che sia, semplicemente non può essere attuata senza convincere il cane a seguirla.
Governare è, per forza di cose, un accordo tra chi governa e chi è governato. Accordo che va ben oltre il momento del voto (che, infatti, viene ampiamente, e sempre più, disertato).
Governare è praticamente impossibile se non si è saputa trasmettere una visione della strada che si vuole percorrere. Visione che deve essere accettata dalla stragrande maggioranza della popolazione. Quel cinquanta percento di gente che a votare neanche ci va è un segnale tremendo.
So che sembra un’utopia, tanto la situazione attuale è lontana da questa affermazione. Eppure un’offerta politica caratterizzata da blocchi contrapposti su tutto, da tifoserie urlanti, da demonizzazioni dell’avversario, paure, rancori, è destinata a non produrre governabilità. Lo stesso uso di parole come avversario, quando non nemico, per descrivere chi propone una idea alternativa, o arena, al posto di dialogo, ci mette automaticamente fuori gioco.
Io penso che Trump non farà il bene dell’America e non migliorerà la situazione mondiale. Penso sia un personaggio inguardabile, e lo penso anche della Meloni. Ma non credo proprio che in questa fase storica nessun altro nome avrebbe avuto la minima possibilità, al loro posto, di attuare politiche realmente migliorative per gli USA, il mondo o l’Italia.
La matassa
Proviamo a pensare alla situazione italiana dal punto di vista fiscale, a come questo aspetto si intrecci con la situazione migranti e con le aziende che chiudono.
Abbiamo una fetta consistente di persone/aziende che non paga le tasse. Se mai si trovasse il modo di farle pagare, si farebbe perdere il lavoro (obbligandole a vivere di sussidi) a tante persone che oggi lavorano in nero. Salirebbero i costi per le famiglie di molti beni e servizi essenziali.
Le aziende hanno bisogno di manodopera e abbiamo una diminuzione importante della popolazione, il sistema pensionistico non regge. Queste considerazioni dovrebbero portarci a dire che abbiamo bisogno di migranti, ma è indubbio che l’arrivo di masse di persone spaventi, sia chi non trova lavoro, sia chi è preoccupato per questioni di ordine pubblico.
Tutto questo poi è esacerbato da una burocrazia miope e un’indolenza di chi occupa posti pubblici e pensa solo a faticare il meno possibile, incurante del ruolo cruciale che ha. Nonché dall’inevitabile aumento della spesa pubblica che ne consegue. Aggiungiamoci anche la scarsa preparazione scolastica che porta le aziende a non trovare le risorse umane necessarie e i salari bassi che spingono i più bravi a trasferirsi all’estero. Sindacati che combattono per tenere in vita aziende che non hanno più motivo di esistere e che proteggono interessi dei singoli lavoratori a scapito del buon funzionamento di servizi necessari a tutti. Infrastrutture essenziali bloccate da burocrazia, campanilismi e attenzioni esagerate a tematiche ambientali e ai beni culturali. Investitori esteri che evitano il nostro paese come la peste per tutti gli aspetti citati sopra. Debito pubblico che drena in modo assurdo la capacità di spesa del governo.
Come si sbroglia ?
Non esiste nessuna ricetta possibile. É semplicemente impensabile che qualcuno possa proporre una serie di decisioni, di leggi, che se attuate portino allo sblocco di un pasticcio del genere. Che venga da destra, da sinistra o dal centro qualunque promessa elettorale in questo senso è falsa. Se fosse una maionese l’unica sarebbe chiudere l’Italia e iniziarne una nuova da un’altra parte.
Ma allora ?
Beh, immaginate che da domani tutti prendessimo sul serio consigli come:
- Se fai un qualsiasi lavoro fallo bene, anche se non ne avrai un guadagno aggiuntivo. Coltiva le tue competenze, la tua professionalità, sii sempre pronto a perdere il lavoro e cercarne un altro.
- Se sei un imprenditore reinvesti nell’azienda quello che puoi. Sii propenso a fondere la tua azienda con altre che operano nello stesso settore. Aziende più grandi possono essere più efficienti e creare più lavoro.
- Se compri o vendi beni o servizi pagaci sempre le tasse.
- Se studi cerca di sfruttare bene questo periodo, approfondisci le cose che ti interessano. Non guardare troppo al risultato scolastico, quello che importa è quello che ti resta in testa. Leggi molto.
- Se vedi qualcuno che ha comportamenti o tendenze diverse dalle tue su sessualità, droghe, aborto, fine vita etc. Accetta che nella vita ci siano anche percorsi diversi da quello che hai scelto tu.
- Quando parli con qualcuno che ha idee diverse dalle tue, prova a discutere con calma, tutte le posizioni hanno dentro un briciolo di ragione, in fondo. Il dialogo è lo strumento per comporre insieme tutti i pezzetti di verità che ognuno intravede. Sii disposto a modificare le tue convinzioni.
- Quando incontri persone di paesi diversi, di razze diverse, di religioni diverse, di culture diverse, accetta il fatto che al mondo ci deve essere posto per tutti. Convinciti che siamo nati per caso, non per merito o colpa, in un determinato posto e che collaborando possiamo stare meglio tutti.
- Abbi cura delle cose pubbliche e dell’ambiente come fossero tuoi.
- Se sei un genitore o un insegnante trasmetti queste idee ai tuoi figli o alunni.
- … e mille altre così
Banalità ? Lo so
Utopia ? Lo so al cubo.
Ma alla fine un’utopia in cui credono tante persone si realizza. Pensate al denaro: se non ci credessimo tutti non esisterebbe.
Perché qualcuno dovrebbe comportarsi come suggerito sopra ? Per qualche dettato morale ? No, per un egoismo intelligente. Perché ha capito che quel tipo di comportamento può portare a una vita migliore. Se non lo fa è perché non ha fiducia che lo facciano anche gli altri.
Siamo di nuovo al dilemma del prigioniero, di cui ho parlato qui: Deve comandare lui o noi ? .
Sono convinto che arrivare ad una società che funzioni così sia un passaggio obbligato, se non ci estinguiamo prima. E penso che ci sia un momento nel tempo da qui ad allora che sarà determinante: è il momento in cui una massa critica di persone avrà iniziato a farlo, ad assumere quel tipo di comportamenti. Da quel punto in poi la massa si sentirà praticamente obbligata a seguire la scia. Prima di questo momento si parla di eroi, persone che scommettono sulla vincita al dilemma del prigioniero, pur sapendo che molto probabilmente perderanno.
Eroi sono stati quelli che hanno accettato le prime monete in cambio di beni. Quelli che hanno comprato i primi Bitcoin o i primi telefoni, o i primi televisori. Quelli che hanno comprato i primi tablet, quando non c’erano abbastanza app per farne qualcosa. Quelli che non buttavano carta e cicche per terra anche se lo facevano tutti gli altri intorno. Quelli che hanno regolarmente pagato le tasse anche se non rischiavano di essere beccati.
Questi eroi ci sono sempre stati e ce ne saranno sempre più. Accomunati dalla soddisfazione di fare una scommessa che costruisce, anche se immediatamente si rischia di perdere.
Politica
Quindi le leggi, i governi non hanno un ruolo in tutto questo ?
Alla lunga ne avranno sempre meno, ma oggi possono fare molto perché ci si incammini su quella strada. Possono fare molto per l’educazione, intanto. Possono fare molto trasformando i governi e i ministeri in luoghi in cui la gente lavora per un mondo migliore, invece che aggregati di privilegiati che spolpano un osso (sempre più magro, peraltro). Possono trasformare i parlamenti in luoghi in cui ci sia un dialogo costruttivo sulle scelte da prendere. Possono trasformare le competizioni elettorali in scelte tra diverse sensibilità e esperienze, invece che squadre che sostengono un’ideologia o quella opposta. Possono evitare di alimentare paure e linciaggi in cambio di potere.
E quindi chi votiamo ?
Mi sembra ovvio: gente che ha un cane e lo porta spesso a passeggio.
Condivido molto di quello che hai scritto anche se, esagerando con il “politicamente corretto”, preferisco utilizzare il termine “etnia” piuttosto che “razza”. Il problema, temo, è che, oggi e nel mondo, a prevalere non sia e non sarà quello che tu definisci “egoismo intelligente” ma un “egoismo decisamente stupido” che non pretende alcuna visione del futuro ma soltanto un “meno peggio, hic ed nunc”. Che visione propongono, infatti, uno come Trump e la nostra amata presidentessa del consiglio”? Ridurre le tasse alle classi più agiate – o, nel nostro caso, incoraggiarne l’evasione -, deportare milioni di migranti – o, nel nostro caso, segregarne qualcuno nei moderni lager albanesi -, isolare gli USA dal resto del pianeta politicamente ed economicamente – o, nel nostro caso, esaltare la nazione e il nazionalismo -, uscire dall’accordo sul clima di Parigi – o, nel nostro caso, far finta che il problema non esista e la colpa sia tutta e solo dei politicanti comunisti dell’Emilia Romagna -, limitare il diritto all’aborto – o, nel nostro caso, approvare l’accesso di gruppi anti-abortisti nei consultori -, ecc. ecc. Magari anche questo breve elenco può essere definito come una “visione” anche se a me sembra solo uno sconfortante ritorno a tempi passati ma, evidentemente, non ancora superati. Del resto, se vincono le elezioni i fautori di una destra sempre più destra è ovvio che la responsabilità sia anche nostra, dei loro avversari. Sono convinto, per esempio, che negli Stati Uniti il Partito Democratico avrebbe potuto, negli ultimi 4 anni, “eliminare” Trump dalla scena politica senza troppe difficoltà. Invece ha scelto di tenerlo a galla, ipoteticamente già bollito, come avversario più facile da battere nel 2024: scelta strategicamente inappuntabile, come si è visto dal risultato!
P.S.
Forse, però, è inutile tormentarsi troppo in cerca di soluzioni che non arriveranno: ci estingueremo certamente molto prima!
Confermo abbastanza l’annotazione di PG: più che “egoismo intelligente” abbiamo a che fare con “becero individualismo”.
Perché in fondo la maggior parte di noi (così non mi tiro fuori), anche nelle piccole cose, nei piccoli gesti, nelle piccole spese, è affetta da benaltrismo: “cosa vuoi che sia quanto sto facendo io rispetto alle cose grandi che fanno gli altri? e poi, lo fanno tutti; anche se non lo facessi io non cambierebbe nulla!”.
Cioè voglia di fare gli eroi ormai n’è rimasta poca.
Altroché massa critica!
E’ vero che uno dovrebbe farlo anche solo per sentirsi più sereno quando si addormenta, ma pian piano abbiamo perso proprio la concezione ciò che è bene e ciò che è male. O meglio, ne siamo consapevoli in assoluto, ma non riusciamo a cogliere l’effetto provocato dai dettagli.
Una volta, un padre spirituale affermò che le cose sono o Bianche e Nere. Io obiettai: “ci sono anche tante scale di grigi”. “No, -disse lui- a ben guardare il grigio è composto da tanti puntini bianchi o neri”.