Alla fine ho deciso di dormire qui. O lo ha deciso qualcun’altro ( Vic 😜). Sarria, dovunque si metta l’accento, sembra carina, sarebbe un peccato non vederla.
Così sono andato alla Pension Serrano, che è proprio lungo il Camino. Si vedono i pellegrini gocciolare qui davanti. Mi sono concesso una lussuosa camera da 35 euri con bagno fuori, in comune. Caro, a pensarci, ma ci tenevo, almeno per un’altra notte, a non dovermi preoccupare per il russare mio è degli altri. Ho preso l’ultima camera disponibile. Le altre erano tutte prenotate.
Pensionato in spagnolo si dice jubilado, che rende molto più che in italiano il senso di paradiso in terra della cosa. Me l’ha detto il nonno di Carlotta. Erano qui davanti mentre mangiavo un bocadillo jambon y queso. Siamo riusciti a fare una chiacchierata nonostante il mio spagnolo stentato, ma lui ha lavorato parecchi anni in Svizzera con colleghi italiani da cui ha imparato qualche parola della nostra lingua. È il secondo spagnolo che incontro che sa un po’ di italiano per aver lavorato in Svizzera. Dev’essere una cosa frequente. Ha fatto il Camino cinque volte da qui. Carlotta mangiava patatine fritte, gli ho detto che non era saludar, che non ho idea se sia una parola spagnola, per una bimba. Lui era d’accordo e mi ha fatto una lunga tiritera che non ho capito per spiegarmi perché non avevano potuto comer a medio dia.
Venendo in qua in pullman pensavo che tutto sommato anche questo è un pellegrinare. Mi vengono in mente i due pellegrini de “la via lattea” di Buñuel, che fanno il Camino da Parigi a Santiago e non disdegnano di fare l’auto stop.
Le autostrade fanno un largo giro intorno al Camino. Ho fatto più di 150 km per un tratto che lungo il Camino è di 98. Magari una volta ritorno e faccio il pezzo che ho saltato. Adesso va bene così.
La Galicia è molto bella, anche vista dal pullman.
Non si vedono cigueñe qui, solo qualcuna dal bus.
Ora vado a vedere cosa c’è di bello a Sarria.
il paesotto
Alla fine non c’è granché da vedere. Quel poco di antico è sul tracciato del Camino.
Bello il Monasterio de Magdalena. Per entrare devi suonare una campana e dopo un po’ ti vengono ad aprire. C’è un bellissimo chiostro, e la chiesa è molto raccolta, sempre con le tipiche volte con gli archi a vista di queste parti. In chiesa si sentivano delle ragazze cantare, il monasterio ospita un collegio per donzelle.
Per il resto è una cittadina turistica fatta su misura per i pellegrini che iniziano il Camino da qui: sembra siano il 21 per cento. Tantissime strutture ricettive, hotel, pensioni e un’infinità di posti per mangiare e bere. Ci sono anche persone locali, ma scompaiono in mezzo alla massa di pellegrini e turisti.
Sono stato un po’ in un parco lungo il fiumiciattolo, c’era una ragazza che faceva yoga consultando le posizioni su un cellulare.
la pensione
Poi il bagno era in camera, e anche bello. Ritiro il “troppo caro”. Tra l’altro la ragazza è molto gentile, le ho chiesto dove potevo lavare qualche indumento, mi ha detto che non avevano un posto, si è fatta portare quello che avevo da lavare, l’ha messo nella lavatrice della pensione e mi ha steso lei tutto.
Domani si cammina.
Bello “jubilado”! Dà l’idea della gioia, lo stato di serenità che hai raggiunto con la pensione.
In effetti non mi è mai piaciuto il significato estensivo che ormai si dà a questa parola: “esonerato, fatto fuori”. 🙁
In proposito, ricordo un tuo vecchio articolo, esattamente il primo del tuo pensionamento, in cui si discuteva delle vari denominazioni di tale evento nelle varie lingue: retired, quiescente,…
PS: forte la foto delle statue sulla panchina! Quella giovane con i pantaloni bianchi…sembra vera!!! 😀