Quando siamo scesi dal treno Connie ha esclamato:
Wow, two days walk in thirty minutes
Dà un po’ l’idea di cosa sia il Camino oggi rispetto al medioevo.
Oggi abbiamo trovato diverse vecchie conoscenze in giro per la città. Cristina, che, tra l’altro, ha visto Kira, Barbara from Austria, Diana, una tedesca che avevo conosciuto ieri sera ed era sul treno con noi stamattina e Francisco, the old man.
Francisco sta nello stesso albergue di Cristina, oggi l’abbiamo accompagnata lì ed era nella hall, così abbiamo fatto due chiacchiere. Si parlava delle lingue parlate in Spagna. Francisco è Catalano. Il catalano è più simile all’italiano del castigliano (lo spagnolo ufficiale). Alla fine della chiacchierata Francisco ha detto che “abemos charlado“. È interessante che anche noi usiamo la parola ciarlare, ma, mi pare, in un senso un po’ più dispregiativo. Non lo useremmo per indicare una chiacchierata tra amici.
Francisco ci ha mostrato il suo piano per arrivare a Santiago. Farà due tappe in taxi perché sono troppo difficili.
Fare delle tappe in treno o taxi sembra una cosa comune tra i vecchietti e i malaticci. Siccome potrei ascrivermi ad entrambe le categorie potrei essere tentato di seguire il suo esempio. In effetti una delle tappe che lui ha saltato, quella dei Pirenei, sono riuscito a farla. Ma ero un po’ più giovane, e meno malaticcio.
Leon mi piace di più di Burgos. La cattedrale è molto più bella. Anche se trovo entrambe troppo piene, troppo pesanti .
Abbiamo visto la Casa de Botines, di Gaudì. Sembra un castello di Disneyland.
Mi è piaciuto più che altro girare per la città, anche se sono contento che da domani riprendiamo a vedere la campagna e gli sterrati del Camino.