Sono arrivato a Pamplona stanco morto e coi polpaccio doloranti.
percorso
Stradine piene di fango, anche se oggi il tempo era bello. In teoria doveva essere una tappa facile, solo 21 km. Ma sono tutti un saliscendi con pendenze spesso decise, e strade, spesso, molto accidentate. Non faccio più di 3 km all’ora. Tra cibo e riposini vari sono arrivato alle 6:30. Ma sono partito molto tardi: stamattina mi sono accorto che i calzini che avevo lavato e asciugato ieri erano ancora bagnati, per cui ho dovuto fare un altro giro di coda asciugatrice (oltre a cacciare altri 3 euro).
A parte la stanchezza tutto molto bello. Il cammino tra Zubiri e Pamplona scorre lungo un fiume gonfio d’acqua, tra boschi e colline molto beli.
I pochi paesini che si attraversano sembrano città fantasma, non si vede quasi anima viva e le case sono tutte sprangate.
A Larrasoana, che è circa a metà del percorso è segnato sulle guide un posto per mangiare, oltre a vari per dormire, ma era tutto chiuso.
Pamplona
Si entra nella grande città quasi senza accorgersene. Il nome è quello di un’ altra località, ma siamo chiaramente in un quartiere periferico di Pamplona. In mezzo a un parco c’è un albergue municipal con scritto completo, ma sembra più che altro chiuso. Chiedo spiegazioni al bar di fianco e una ragazza decisamente ubriaca mi parla di una grande festa.
Gli albergue veri sono più in là, nel centro racchiuso dalle mura di una fortificazione antica.
Quello in cui sono finito è un’altra struttura enorme. Può ospitare 122 persone e credo sia quasi pieno. É realizzato all’interno di quella che sembra essere una vecchia chiesa (l’albergo si chiama Iglesia de Jesùs e Maria).
I compagni di bugigattolo sono una coppia di portoricani e uno spagnolo, di Burgos, che domani va da qui a Roncisvalle in bus per iniziare il cammino.
pellegrini
Sono diversi giorni che incrocio lo stesso insieme di persone lungo la strada. Mi sorpassano, si fermano più avanti e li supero io. In genere sono brevi saluti. “Hola”, “Buen Camino”. Ogni tanto si fanno due chiacchiere più lunghe. Oggi una coppia di australiani mi raccontava che lei (ha settant’anni) è la settima volta che fa il cammino francese, lui, un po’ più giovane, lo sta facendo per la quarta volta. Vengono qui, dopo aver provato diversi altri cammini in giro per il mondo perché trovano che è l’unico posto in cui puoi camminare sapendo che quando ti stanchi e vuoi fermarti a dormire troverai qualcosa a un prezzo accettabile nel raggio di pochi km.
zaino
Pesa troppo. All’ufficio del turismo di Roncisvalle risultavano 12 chili. Non è tanto la fatica di portarlo quanto l’effetto che ha sulle gambe a fine giornata. Domani devo liberarmi in qualche modo delle cose superflue.
mattino
Notte quasi insonne. La pessima approssimazione di Cesar Salad mangiata alla sera non ne voleva sapere di andare giù. Bello svegliarsi e vedere il soffitto di una chiesa.
Alle sei cominciano a suonare sveglie, ma la gente comincia ad alzarsi mezz’ora dopo.
Per le otto ti buttano fuori dall’albergue. Ora sono in Plaza de Castillo, l’unico posto abbastanza ampio perché il sole basso raggiunga qualche panchina. Cercherò un altro albergue in città per stanotte. Non so se ti riaccetterebbero nello stesso: i pellegrini devono camminare di giorno. Non sono neanche sicuro si possa fermarsi nella stessa città, lo scoprirò. Alla peggio trovo un posto non convenzionato con la credenziale. Certo dormire per meno di 10 euri sarebbe meglio.
ma per vedere altre foto “circolari” devo proprio farmi l’account su Instagram?
È difficile metterle sul blog, perché serve un po’ di javascript per visualizzarle. Ma l’account Instagram è aggratis 😁
e potevi dirmelo prima!! 😀
Fatto.
Bravissimo Enzo. Stai andando alla grande.