Roncisvalle

É stata dura

Incredibilmente sono arrivato a Roncisvalle. Non ci avrei scommesso.

Ero stato tentato di prendere qualche scorciatoia per questa, che a detta di tutti, è la tappa più dura del Camino. Avevo pensato di spezzare la tappa a metà, fermandomi a dormire a Valcarlos, che come chilometraggio è a 12 km su 25. Avevo anche pensato di saltare proprio la tappa andando in pullman.

Alla fine l’unico sconto che mi sono fatto è stato di fare la via bassa, che invece di salire sulle creste e scendere a Roncisvalle, percorre dei sentieri che costeggiano la strada asfaltata.

Arrivati a Valcarlos con una discreta facilità abbiamo deciso (avevo Connie, la danese conosciuta sul Flixbus, come compagna di viaggio, e diversi altri con cui facevano staffetta) di non fermarci lì e di arrivare alla meta ufficiale.

Gli ultimi chilometri sono stati un delirio: una salita che non finiva più, pioveva, fango per terra, quindi non potevi pensare di fermarti a sedere da qualche parte. L’unica opzione era di riposarsi in piedi ogni tanto è andare avanti. Insomma partiti alle 8 e mezza, siamo arrivati dopo le sei, con un panino veloce (ottimo jambon) a Valcarlos.

Domani mando lo zaino a Zubiri con il servizio di trasporto e mi riposo po’.

Una cosa curiosa è che il confine tra Francia e Spagna scorre lungo il fiume parallelo alla strada per un buon tratto, e ci sono posti in cui dalla Francia, attraversando un ponte entri in Spagna e c’è un negozio di tabacchi in cui paghi le sigarette 5 euro invece che 7.50.

attrezzatura

Sono contento comunque di aver provato a camminare sotto la pioggia. Il poncho e le ghette vanno benissimo. Le scarpe alla fine erano leggermente bagnate dentro, ma credo di sudore. Ci ho messo della carta di giornale come mi hanno consigliato qui.

la collegiata

Ma la vera sorpresa è stato arrivare in questa struttura imponente che fa da tappa iniziale ufficiale del Camino.

È un edificio antico. Non ho letto la storia e non so come sia nata la cosa. Quello che percepisci è un’organizzazione fantastica nell’accoglienza la gente. Ci sono due enormi dormitori che in totale possono ospitare quasi 300 persone. Ogni dormitorio è diviso in cellette con quattro letti, due più due a castello.

C’è poi una chiesa e una comunità di domenicani che vive qui. Vivono nel dormitorio, con i pellegrini. Mi sono lavato i denti stasera di fianco al priore, che avevo conosciuto prima.

Fanno una funzione alle 8 per i pellegrini in cui cantano corali a più voci molto belle. Non ho potuto fermarmi perché avevamo prenotato la cena del pellegrino che era alle 8:30 in un posto convenzionato vicino. Sarei rimasto volentieri per tutta la funzione. Ne ho registrato un pezzo, non so com’è venuto.

orari

Bisogna cercare di arrivare un po’ prima agli ostelli , domani vorrei fare un po’ di bucato, oggi la lavanderia era già chiusa quando siamo arrivati.

cena del pellegrino

11 euro per un piatto di pasta o zuppa, un secondo (chicken or fish ?) una bottiglia di ottimo vino ogni quattro persone e gelato o yogurt,

Il fish poi era una trota. Pesce in spagnolo si dice pescadose è morto e pezse è vivo.

Al tavolo c’eravamo io, Connie e i due tedeschi che condividono il bugigattolo in cui ci hanno messo a dormire. I due tedeschi quasi non spiccicano una parola d’inglese, poi dicono che con l’inglese vai dove vuoi …

foto

3 pensieri su “Roncisvalle”

  1. Grazie pellegrino.
    Grazie per trovare il tempo e il modo, al termine della tua lunga giornata, di mettere per iscritto e in senso compiuto i tuoi tanti pensieri che sicuramente ti frullano per la mente, mentre i piedi frullano per la strada.
    Grazie per accompagnarci, giorno per giorno, mentre noi accompagniamo te.

    Non mi hai però ancora detto quanto durerà questo “nostro” cammino: 30 giorni? 35? Quando arrivi arrivi?

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