Quinta Crociata

Ritirata

È caduto.

Sto guardando quello col surf, sembrava bravo. Probabilmente anche quelli bravi cadono.

Incredibile come basti una sedia di plastica sulla spiaggia per creare un momento magico. Il sole e un venticello leggero che ti accarezzano, il rumore e il profumo delle onde. E quelli che passano. Adesso due arabi che parlottano, uno a piedi nudi. Un altro dietro coi capelli bianchi e gli occhiali da sole, cammina più veloce, li sta raggiungendo. Adesso uno più giovane in canottiera, la felpa annodata alla cintura. La gente è vestita pesante in genere. Prima una ragazza è stata per un po’ a guardare il mare con la schiena appoggiata al palo che dice “SWIMMING PROHIBITED”. Lo dice anche in arabo e in ebraico. Credo. Uno pensa di essere circondato da tante stele di Rosetta, ma magari non è così. In arabo potrebbe dire “ma guarda ‘sti coglioni che stanno tutto il tempo a fare una mazza e guardare il mare”. E in ebraico: “Ehi arabo! Guarda che ho capito!”.

L’altoparlante sta dicendo di uscire dall’acqua in tutte le lingue. Credo. Stelo è uno stelo anche lui.

Fabri e Dona si sono alzati presto e sono andati in giro. Lory è andata a sedersi da qualche parte qua dietro. Tra un po’ dobbiamo liberare l’appartamento e un taxi ci porta al Ben Gurion. Pare ci siano controlli lunghissimi, dicono di andare lì tre ore prima.

Il nome dell’aeroporto richiama parecchi film di spionaggio.

Ora passa uno che corre, va da destra verso sinistra, fisico asciutto. Prima ne è passato uno bello grassottello che andava da sinistra verso destra. Ne potremmo dedurre che lì a destra ci sia qualcosa che fa dimagrire.

Lory si è alzata ed è lì davanti che si fa un selfie col mare. Si è seduta anche lei su una delle sedie di plastica. Chissà chi le ha messe.

Staremmo volentieri qui per sempre.

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